Come è cambiato il monitoraggio del diabete

Controllare la glicemia è un punto fondamentale per un paziente diabetico, poiché è l’unico modo per sapere se la malattia è ben controllata dalla terapia che si sta seguendo oppure no. Il diabetico è come un funambolo che deve camminare su di una corda evitando di cadere da una parte (iperglicemia, glicemia troppo alta) o dall’altra (ipoglicemia, glicemia troppo bassa per un eccesso di solito di insulina o di farmaci assunti per bocca).


L’unico modo per sapere come va il diabete è controllare la glicemia; se per anni sono stati utilizzati i classici glucometri (gli apparecchietti della glicemia) con misurazione della glicemia capillare, oggi abbiamo a disposizione i più moderni sensori glicemici. Si tratta di piccoli dispositivi che applicati direttamente sulla cute delle persone forniscono in continuo una lettura glicemica senza che il paziente debba più pungersi, durano dai 7 ai 14 giorni e si collegano allo smartphone con APPs dedicate ed alcuni anche allo smartwatch. Alcuni modelli sonno dotati anche di allarmi predittivi che avvisano il paziente quando c’è un pericolo di ipoglicemia imminente.


E’ facile immaginare l’utilità di questi strumenti per i pazienti che praticamente possono monitorare la loro malattia in ogni momento, ma non solo! Anche per i familiari dei ragazzini con diabete che possono, anche da casa, tramite APPs di condivisione, vedere in ogni momento la glicemia dei propri figli, dovunque si trovino. E per i medici che hanno così un quadro chiaro di come sta andando il compenso dei loro pazienti.

Chiedi al tuo diabetologo per saperne di più!