ENDOCRINOPATIE E VACCINAZIONI ANTI-COVID

Quando finirà (e si spera a breve) la fase 1 della vaccinazione anti-Covid 19 rivolta a operatori sanitari e socio-sanitari, personale ed ospiti delle RSA, anziani con età >80 anni con aggiunta nelle ultime settimane di personale delle forze dell’ordine e corpo docente, si entrerà nella fase 2 della campagna. Con il documento dell’8 febbraio 2021 il Ministero della Salute ha emanato le raccomandazioni per individuare le categorie target da vaccinare prioritariamente. Relativamente alle endocrinopatie ed ad altre condizioni cliniche di interesse endocrinologico, i criteri preferenziali per essere sottoposti a vaccinazione con vaccino a mRNA (Moderna e Pfizer/bointech) (che sembra avere maggiore copertura vaccinale rispetto a quello con vettore adeno-virale, Astra-Zeneca) sono:

  •  Diabete tipo 1 con età superiore ai 18 anni
  •  Diabete tipo 2 in trattamento con almeno 2 farmaci orali o con vasculopatia periferica
  •  Morbo di Addison (iposurrenalismo)
  •  Obesità Grave (qui identificata, impropriamente, da un BMI>35, indice di massa corporea peso/h2 (in Mt))

I pazienti con diabete tipo 1 e tipo 2 possono presentare una maggiore suscettibilità allo sviluppo di infezioni soprattutto se il loro compenso non è adeguato. La risposta immunitaria dei soggetto diabetici nei confronti del vaccino non è diversa da quella delle persone senza diabete. I diabetici sono a maggiore rischio di avere forme severe di malattia da Covid-19, il diabete è presente nel 30% dei soggetti deceduti per Covid-19. E’ stato dimostrato che il rischio di morte di un soggetto di 50 anni con diabete è pari al rischio di morte di un soggetto di 66 anni senza diabete. E’ bene chiarire che la vaccinazione non interferisce con le terapie ipoglicemizzanti. Dopo la vaccinazione, in base alla risposta infiammatoria del soggetto, potrebbe aversi un lieve peggioramento delle glicemie che ritorneranno normali dopo 48 ore.

E’ stato inserito anche il codice 056 tra le patologie endocrine da vaccinare in priorità, che corrisponde alla tiroidite di Hashimoto. Questa decisione ha prodotto un po’ di confusione in chi, affetto da questa patologia, ha rinunciato o si è visto rifiutare la possibilità di essere vaccinati con il vaccino Astra-Zeneca pur in assenza di specifiche e formali controindicazioni da parte dell’azienda. E’ bene precisare che le società scientifiche di endocrinologia si sono già mosse per rettificare questa svista. La tiroidite di Hashimoto è una patologia autoimmune organo-specifica che non determina un aumento di mortalità in caso di infezione da Covid-19 a differenza di tutte le patologie menzionate prima. Non esistono quindi motivi perché venga inserita nella patologie prioritarie da vaccinare né è indicato preferenzialmente un vaccino a mRNA. Possono stare tranquilli tutti quei docenti o personale delle forze dell’ordine, affetti da tiroidite di Hashimoto, che hanno beneficiato del vaccino Astra-Zeneca.

Per documentare una obesità grave serve una autocertificazione scaricabile direttamente online (il BMI attestato deve essere superiore a 35).